Micaela Campana, pugliese di Cisternino (39 anni compiuti una settimana fa) è deputata. Gruppo partito democratico. Micaela Campana è anche responsabile Welfare del Pd. Micaela Campana ha testimoniato, al processo in corso per la vicenda di mafia capitale. Dal resoconto del Corriere della Sera, viene fuori che Micaela Campana ha detto troppe volte “non ricordo” quando le è stato chiesto dei rapporti con Salvatore Buzzi, uno che di mafia capitale è considerato tra i leader. Così tanti “non ricordo” che la corte ha richiamato Micaela Campana a “dire la verità”. Secondo i legali di Buzzi, è stata Micaela Campana a chiedere favori per la campagna elettorale di Matteo Renzi, fornendo a Buzzi l’iban del Pd. Oppure a fare da tramite presso Filippo Bubbico, sottosegretario all’Interno, perché una gara venisse vinta dalla cooperativa Eriches. Ora, il finanziamento per la campagna elettorale di Renzi non costituisce un illecito però la deputata pugliese del Pd è considerata in difficoltà nel ricostruire la vicenda. Ricostruzione che viene chiesta anche in merito al finanziamento chiesto a Buzzi (insistentemente, è riportato) per la campagna elettorale del suo ex marito Daniele Ozzimo, già condannato per corruzione a più di tre anni; ricostruzione che viene chiesta anche per l’aggiudicazione dell’appalto alla cooperativa Euriches, di cui Campana sostiene non ricordare i particolari ma c’è un messaggio inviato a Buzzi (“bacio grande capo”) che viene ricordato, in aula, alla Campana. In quanto ad alcune altre cose che le vengono contestate, Micaela Campana sostiene che “quei favori non erano per me”. Posizione chiarita, quella della deputata nata a Cisternino? Insomma: “la posizione della 39enne delegata al Welfare per i Dem sarà rivalutata a fine processo”.
(foto: fonte profilo facebook Micaela Campana)