Di seguito un comunicato diffuso da Francesca Franzoso, consigliera della Regione Puglia:
“Davvero sconcertante leggere in questi giorni le dichiarazioni di rappresentanti istituzionali che continuano ad opporsi alla realizzazione del depuratore consortile di Sava- Manduria e quindi di un adeguato sistema fognario a Sava. E lascia basiti la tendenza diffusa di fomentare timori infondati nella popolazione”.
Lo dichiara Francesca Franzoso, consigliere regionale di Forza Italia, dopo le ultime dichiarazioni rilasciate, tra gli altri, dal sindaco di Avetrana.
“Sorprende apprendere che, dopo l’ultima tragedia sfiorata di Sava – in cui il manto stradale è crollato nelle palazzine ex Iacp, scoperchiando il mare di liquami sotterraneo su cui galleggia il paese – ci sia ancora chi, preoccupato di assumere decisioni impopolari, agita lo spettro dello scarico a mare. Un atteggiamento demagogico, che certo non serve al progresso dei savesi e alla realizzazione di un’opera di primaria importanza per la salute pubblica, che attende di essere realizzata dalla fine degli anni novanta”.
“Un atteggiamento responsabile – va avanti Franzoso- imporrebbe invece, a chi oggi strumentalizza la protesta del “no scarico a mare”a fini elettorali, di divulgare la massima informazione circa la assoluta compatibilità del recapito finale in mare, vista la qualità delle acque reflue trattate secondo le pratiche dei protocolli ambientali più avanzati”.
“Ma soprattutto: sarebbe onesto riconoscere davanti ai cittadini, sempre più confusi dalla montagna di false promesse, che oggi non esistono alternative normative consentite allo scarico a mare. Si possono prevedere trattamenti di affinamento delle acque depurate per il riuso agricolo, certo, ma non si può comunque prescindere dallo scarico finale di emergenza in mare. Chi afferma il contrario dice il falso e gioca sulla paura della gente, in danno alla sicurezza pubblica e sanitaria di Sava come di Manduria, dove le rilevazioni Arpa dal 2012 ad oggi sul vecchio impianto impongono interventi urgenti per scongiurare rischi igienico sanitari”.
“Qualsiasi altro scenario impiantistico – precisa la consigliera -può essere visto come integrativo e giammai alternativo alla condotta sottomarina. Lo hanno ribadito, in prosa e in musica, tutti gli enti interpellati e lo ha messo per iscritto anche il Ministero. Il depuratore dovrà predisporre uno scarico di emergenza a mare da attivare in caso, ad esempio, di forti piogge con invasi pieni e terreno saturo”.
“Mi aspetto a questo punto – conclude Franzoso- maggior senso di responsabilità da parte delle istituzioni. Cosi come è doveroso, d’ora in avanti, prendere decisioni nell’interesse pubblico, senza indugiare oltre. Spiegando una volta per tutte ai cittadini la verità, ancorandola alle norme e alla tecnica. Allontanando in tal modo paure e irrazionalità”.