Ultimo giorno di campagna referendaria. Domani allestimento dei seggi, domenica il voto. Ma soprattutto, tornando a oggi, dalla prossima mezzanotte sarà il silenzio, per legge. Finalmente. Non se ne può più. Una campagna elettorale pessima, in cui le offese hanno sovrastato il merito, le chiacchiere hanno primeggiato rispetto ai contenuti, le promesse a go-go (dagli 85 euro per gli statali ai miliardi riguardanti l’Ilva: guarda caso, tutto in questi tre giorni) e in cui il servizio pubblico televisivo, da lunedì, avrà qualcosa da spiegare (sempre che qualcuno vada finalmente a chiedergliela) hanno cancellato i temi veri della riforma costituzionale. E soprattutto, l’inaccettabile personalizzazione dei destini di un individuo, basata su una cosa che è di tutti: la Costituzione della Repubblica italiana. Quello che farà tale individuo, da lunedì in poi, saranno problemi esclusivamente suoi. La Costituzione è di tutti.