Secondo il presidente della Regione Puglia, ci sono “valide giustificazioni tecniche” perché la nave Concordia venga smantellata a Taranto. Il porto tarantino ha presentato la sua candidatura a ospitare i lavori di smantellamento che, è pressoché certo, si svolgeranno comunque in un porto italiano. Ma va detto che, stando alle prime indiscrezioni, non è quello pugliese il porto favorito: ci sono Piombino e Civitavecchia, i più vicini, e se dovessero esserci le sufficienti garanzie tecniche (vedi, ad esempio, la profondità dei fondali) potrebbe toccare a uno di quei due porti tirrenici. Poi ci sono, un po’di retroguardia, anche le candidature di Napoli e Palermo. Aggiudicarsi quel lavoro significa dare luogo a un’operazione da seicento milioni di euro Vendola, dal canto suo, in una nota afferma che la Regione Puglia sta approfondendo la candidatura-Taranto ed evidenzia il più profondo contenuto di una scelta del genere: “sarebbe un’opportunità per il porto e per l’economia tarantina”. Dopo i disastri che nessuna zona d’Italia ha dovuto sopportare da un paio di anni in qua, Taranto forse meriterebbe quel lavoro.