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La siciliana eletta in Puglia, con i voti dei tarantini, è diventata ministro Anna Finocchiaro nel governo di Paolo Gentiloni

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Quella vicina alla Boschi e Anna Finocchiaro. La 62enne di Modica è, da poche ore, ministro della Repubblica. Senatrice, la Finocchiaro deve lo scranno a palazzo Madama ai tarantini. Il Pd, infatti, candidò la siciliana non in Sicilia ma in Puglia. Alla faccia della rappresentanza dei territori. L’impegno parlamentare della Finocchiaro per Taranto non può definirsi indimenticabile, ora chissà che non si dia da fare nel suo nuovo ruolo di responsabilità di governo, per il (tanto) bisognoso contesto ionico.
A proposito di governo: questi hanno giurato tutti sulla Costituzione che volevano smembrare. Pensa che inizio.

Di Anna Finocchiaro parla specificamente il parlamentare pugliese Gianfranco Chiarelli, nella sua dichiarazione a commento della nascita del governo Gentiloni. Di seguito:

Nel nuovo governo ci sono due nuovi ministri che conoscono o dovrebbero conoscere bene Taranto: Anna  Finocchiaro, indicata attraverso le parlamentarie  dal Pd di Taranto ed eletta come capolista in Puglia con lo stesso partito; Claudio De Vincenti, il quale ha coordinato sinora il tavolo del Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto. Al di là del mio voto negativo sul governo Renzi-bis senza Renzi, spero e sono convinto che i ministri Finocchiaro e De Vincenti sapranno garantire ai tarantini i diritti sinora negati a cominciare dai 50 milioni per rafforzare il sistema sanitario per arrivare ad affrontare con maggiore impegno il caso Ilva, passando attraverso una soluzione per i 520 lavoratori portuali a rischio mobilità.
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