Il 31enne Cesario Antonio Fiordiso morì l’8 dicembre dell’anno scorso. In carcere, a Taranto. In realtà, l’ultimo periodo di vita, al “Moscati” di Taranto dove i medici hanno sempre evidenziato la gravità estrema delle condizioni. I familiari di Fiordiso, in particolare la zia Oriana, hanno sempre contestato che fosse naturale, la causa del decesso. Morto in carcere o di carcere? Ora il pubblico ministero ha disposto la riesumazione del cadavere: avverrà lunedì. In carcere a Taranto, Cesario Antonio Fiordiso arrivò in condizioni molto gravi, trasferito dal penitenziario di Lecce. Secondo i familiari, nel carcere salentino fu vittima di un pestaggio da parte di un gruppo di detenuti romeni. Il punto è che non la condizione non migliorò e, anzi, assunse contorni tragici come certificato dai medici dell’ospedale nord di Taranto, così da finire, per l’appunto, con la morte del giovane leccese. Sono indagati, per il decesso, sei medici e due psichiatri in servizio a Taranto.