Forse, con il cambio di presidente del Consiglio, c’è un cambio di atteggiamento verso Taranto. Lo spera Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia che spera, al contempo, di trovare lui stesso un interlocutore, non quel Matteo Renzi che nei suoi confronti si era messo proprio di traverso. Domani, per parlare di Taranto, a palazzo Chigi l’incontro fra Paolo Gentiloni e il governatore pugliese. I genitori tarantini, invece, chiedono al premier di fare una visita in riva allo Ionio. Di seguito il testo della lettera scritta dai genitori tarantini al presidente del Consiglio:
Dottor Paolo Gentiloni, Presidente del Governo della Repubblica italiana,
Lei è di certo a conoscenza della situazione tarantina, compressa tra un sito di interesse nazionale di circa 115 chilometri quadrati, la cui bonifica dovrebbe essere per legge a carico del Governo, e una pseudo industria strategica, da anni in perdita, dall’impatto altamente inquinante e devastante per il territorio e l’intera popolazione dell’arco ionico.
L’accanimento da parte dei Suoi predecessori ha consentito di tenere in funzione un impianto obsoleto che si estende su una superficie di oltre 15.100.000 metri quadrati, vero impedimento a qualsiasi tentativo di sviluppo alternativo del territorio, ghigliottina dalla lama arrugginita per ogni idea o progetto correlati alle peculiarità della provincia di Taranto.
Oltre ai vergognosi dati sulla salute negata all’intera popolazione, la disoccupazione galoppante e l’enorme difficoltà economica legata alla chiusura per fallimento di un insopportabile numero di attività commerciali dovrebbero chiarire quali danni la monocultura industriale ancora oggi provoca su questa parte del territorio italiano. Il fermo immediato della produzione dell’Ilva, la bonifica attraverso l’impiego degli stessi lavoratori dopo accurata formazione e la restituzione del territorio alla provincia di Taranto sono le nostre richieste più pressanti come argine all’infinita volgarità della classe dirigente italiana.
Scelte politiche incomprensibili hanno fatto retrocedere l’Italia nella classifica delle potenze economiche mondiali a tutto vantaggio di Nazioni che non hanno basato la propria crescita sulle industrie pesanti, ma, molto più coraggiosamente, hanno sfruttato le risorse naturali che il territorio offriva loro.
Quali soluzioni si possono trovare per Taranto e la sua provincia? Da persona attenta e intelligente, potrà coglierle da solo, venendo a visitare questa città, restandoci qualche giorno per ascoltare le persone e le associazioni che si battono per un futuro diverso da questo devastante presente. Le assicuriamo che, se vuole, potrà fare a meno di qualsiasi scorta, a differenza di quello che lo Stenterello che l’ha preceduta ha sempre pensato.
Camminare nella bellezza Le farà capire le differenze tra un tubo di ferrovecchio arrugginito e un orecchino d’oro.
Genitori tarantini.