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Regione Puglia: piano di riordino ospedaliero bocciato in commissione il cui presidente si dimette Per la seconda volta il ko della programmazione voluta dal governatore

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Ancora respinto il piano ospedaliero predisposto dalla Giunta regionale dalla terza Commissione consiliare sulla sanità. Com’era già avvenuto a settembre, sei i voti contro e cinque quelli a favore. Tra i sei consiglieri contrari, due del M5s, uno di Forza Italia, uno dei Cor, anche i due consiglieri di maggioranza Mino Borraccino di sinistra Italiana, che aveva proposto sedici emendamenti nei giorni scorsi, e Francesco Paolo Campo del Pd. Il presidente della Commissione, il democratico Giuseppe Romano, si è dimesso.
«Il grosso movimento di base della popolazione pugliese ha trovato una giusta rispondenza all’interno della Commissione sanità» ha dichiarato Borraccino. «Adesso spetta al presidente Michele Emiliano, che detiene la delega alla Sanità, ricomporre la frattura tra la politica e i cittadini della Puglia».
Fortemente critica verso il presidente Emiliano è una nota di Forza Italia. Evidenzia: «Dopo oltre un anno di discussioni, revisioni e bocciature, in terza Commissione sanità arriva il colpo di grazia al documento programmatico, affossato dal voto contrario non solo delle opposizioni ma anche di alcuni esponenti della maggioranza. Un Piano bocciato già lo scorso settembre in Commissione e ripetutamente respinto al mittente dagli operatori sanitari, dai sindacati di categoria e dagli enti locali. Questo ennesimo fallimento provoca le dimissioni anche del Presidente Romano, probabilmente il meno colpevole per una situazione di immobilismo che ha in definitiva un solo responsabile: Emiliano»,
Forza Italia chiede «il definitivo ritiro del piano e le immediate dimissioni dell’assessore alla sanità. È giunto il momento di nominare per tale ruolo una figura di alta professionalità, in grado di dedicare alla sanità pugliese tutto il tempo e la competenza che occorre e che è richiesta da una delega che pesa per l’80% del bilancio regionale». Il capogruppo del Pd, Michele Mazzarano, parla di atto grave che vanifica mesi di lavoro.
Di seguito un comunicato diffuso da Paolo Campo, consigliere regionale della Puglia:
“Ho espresso il mio voto contrario al regolamento di attuazione del Piano di riordino ospe-daliero in piena coscienza ed a tutela della funzione degli ospedali di base”. Lo afferma il consigliere regionale Paolo Campo (Pd), all’esito della riunione della Commissione consiliare Sanità che ha espresso parere negativo alla proposta della Giunta regionale.

“E’ la prima volta in 25 anni di attività istituzionale che voto in modo difforme dal gruppo a cui appartengo e l’ho fatto con grande rammarico, ancor più considerando che proprio il mio voto contrario ha determinato il parere negativo della Commissione.

Francamente, però, non ho avuto alternative di fronte al rischio che nei 12 ospedali di base pugliesi, compreso quello di Manfredonia, non si possano istituire o mantenere le strutture organizzative complesse.

Una norma introdotta nell’ultima versione del regolamento che contrasta con la normativa nazionale, da ultimo il decreto ministeriale 70, e determina il pratico venir meno della funzione stessa di questi presìdi di salute.

A mio parere, invece, gli ospedali di base devono essere dotati di almeno 4 strutture – chirurgia generale, medicina generale, ortopedia e pronto soccorso – salvo riconoscerne ulteriori utili al bacino di riferimento.

Dopo aver spiegato i miei ragionevoli rilievi al direttore generale del dipartimento, presente in Commissione al posto del presidente Emiliano a Roma per importanti impegni istituzionali, e nonostante le sollecitazioni del presidente della Commissione Pino Romano, ho ottenuto solo che “laddove esistenti” le strutture complesse potranno continuare ad operare.

L’ambiguità della norma non mi ha consentito di ritenere superato il merito della questione sollevata, di ordine generale e non campanilistica, e per tale ragione ho espresso il voto contrario.

Voglio ribadire che la mia opposizione è stata sul merito del provvedimento, anche se non mi sfugge il suo significato politico. Per cui ritengo necessario confermare esplicitamente la mia lealtà al presidente Michele Emiliano, con il quale avrò modo di chiarirmi a brevissimo, e alla maggioranza di cui sono parte. Ed invito il presidente della Commissione, che ha condotto con equilibrio e sagacia il confronto, a recedere dall’intento annunciato di presentare le dimissioni”.
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