«Prendiamo atto della sentenza della Corte, pur non condividendola, e la rispettiamo in quanto avvocati; la cosa che ci preoccupa adesso è capire come garantire la continuità di quelle attività istituzionali che l’Ordine è chiamato a svolgere in favore della collettività come il patrocinio a spese dello Stato e le difese di ufficio. Allo stesso tempo siamo preoccupati per una eventuale battuta di arresto dei servizi in favore degli avvocati baresi. Non condividiamo questa sentenza perché al momento delle elezioni il regolamento era vigente e non era stato ancora annullato. Siamo preoccupati perché con questa decisione si rischia di sospendere le attività dell’Ordine forense in favore degli iscritti e si privano gli avvocati baresi della loro istituzione in un momento di grande difficoltà e di grandi sfide per l’avvocatura barese. Preoccupa anche il rischio che siano sospese quelle iniziative di grande interesse sociale che l’Ordine di Bari aveva avviato, tra cui l’Organismo per la composizione delle crisi da sovraindebitamento, l’alternanza scuola lavoro e il fondo regionale di sostegno alla genitorialità degli avvocati e per il quale eravamo prossimi alla pubblicazione del bando per mettere a disposizione degli iscritti le somme già finanziate. Oggi in sede di riunione del Consiglio abbiamo deciso di scrivere al Consiglio Nazionale Forense e al Ministero della Giustizia per sollecitare determinazioni sull’attività dei prossimi giorni, in attesa di capire quale sarà il destino dell’organismo barese. Al contempo ci auguriamo che venga risolta con altrettanta urgenza la questione delle regole elettorali perché il Foro barese possa tornare quanto prima ad avere una propria rappresentanza istituzionale».