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La marocchina uccisa per errore a Canosa di Puglia: due condannati. Vero obiettivo, il compagno Pietro Lamarra a 30 anni di reclusione, Giuseppe Lapadula a 28. Si aggiungono a Nicola Dello Russo, condannato a 18 anni col rito abbreviato. Assolto il presunto mandante: il 72enne Pasquale Di Nunno, morto
Per una questione di soldi (126mila euro) frutto ad attività illecite, il 72enne Pasquale Di Nunno volle vedere morto chi se ne era appropriato, Cosimo Damiano Pastore, 52 anni. Così Di Nunno assoldò tre sicari. Però venne uccisa la persona sbagliata, il 30 aprile 2011: Lakbira el Hayj, quarantenne marocchina, compagna di Pastore, illeso. Nella prima fase delle indagini, fu proprio lui a finire in carcere per un mese. Poi l’inchiesta prese un’altra direzione e portà agli arresti e al… Leggi tutto »
Castro, il crollo di gennaio 2009: sette condanne, sette assoluzioni In piazza Dante vennero giù le case
Sentenza di primo grado in tribunale a Lecce per il crollo di Castro, quello in cui piazza Dante divenne un cumulo di macerie, il 31 gennaio 2009. Martino Antonio Ciriolo, Maria Rosaria Fedele, Marcello Baccaro, commercianti: per loro, condanne a due anni di reclusione; per Gabriele Fersini, commerciante, condanna a un anno e mezzo, Luigi Fersini, Antonio Fersini e Angelo Rizzo, progettisti e titolari delle imprese che eseguirono i lavori. Sette condannati, dunque, per il crollo in cui le case… Leggi tutto »
Lecce: anziano di Guagnano assolto in appello, era troppo ubriaco quando ammazzò il figlio Enzo Caretto, 72 anni, in primo grado era stato condannato a trent'anni di reclusione. Il figlio ucciso con una coltellata, voleva difendere madre e sorella disabile dalla furia del padre in preda all'alcool
Due anni fa, Enzo Caretto, oggi 72enne, ammazzò il figlio di 32 anni al culmine di una lite. La vittima della coltellata del padre, voleva difendere dalla furia del genitore in preda all’alcool (secondo l’accusa) la madre e la sorella disabile. In primo grado, Enzo Caretto, di Guagnano, venne condannato a trent’anni di reclusione. In Appello, a Lecce, Enzo Caretto è stato assolto: troppo ubriaco, quindi incapace di intendere e di volere.… Leggi tutto »
Lecce: annullata cartella Tarsu da 86mila euro La commissione tributaria ha applicato la sentenza del Tar: illegittimo il regolamento comunale
Di seguito un comunicato diffuso da Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti:
Con l’interessante sentenza 3276/1/14 della CTP di Lecce, comunicata il 14.10.2014, in accoglimento del ricorso presentato dall’avvocato Maurizio Villani il 25/01/2013, ha totalmente annullato la cartella di pagamento TARSU anno 2011 per l’esorbitante importo di € 86.299,88, notificata il 26/11/2012 al Costa Brada S.r.l.La sentenza, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, è importante perché ritiene nulla la richiesta di pagamento TARSU fondata su… Leggi tutto »
Brindisi: una morta e due feriti, condannato a quattro anni l’automobilista Nel giugno 2011 morì Giorgia Zuccaro. Aveva 29 anni. Giuseppe Lonoce ritenuto ubriaco e drogato
Nel giugno del 2011 un automobilista, che stando agli esami successivi venne considerato in stato di alterazione psicofisica da alcool e stupefacenti, perse il controllo della macchina che si schiantò contro un muro. Però l’impatto provocò anche due feriti e morì la persona che era accanto al guidatore. Giorgia Zuccaro aveva 29 anni, il conducente Giuseppe Lonoce (33enne) è stato condannato dal giudice monocratico di Brindisi, in primo grado, a quattro anni di reclusione.… Leggi tutto »
Lecce: grattino scaduto, il giudice di pace annulla la multa Va chiesto solo il pagamento del tempo residuale, la sanzione solo a chi non ha pagato per niente
“Le aree di parcheggio a pagamento non prevedono il rinnovo del ticket alla scadenza del tempo pagato. Può e deve essere richiesto il pagamento per il tempo residuale non pagato, che è diverso dalla sanzione per omesso pagamento”. Così ha scritto il giudice di pace di Lecce che ha annullato la multa. L’aveva subita un automobilista che aveva parcheggiato l’auto ma che si è visto applicare la sanzione perché, scaduto il periodo di copertura del grattino, non ne aveva messo… Leggi tutto »
L’omicidio di San Cesario: condannato a venti anni di carcere Lorenzo Arseni uccise Gianfranco Zuccaro il 7 luglio dell'anno scorso. Altri cinque condannati per favoreggiamento della latitanza
Lorenzo Arseni è stato condannato a venti anni di reclusione. Il 48enne di San Cesario è stato riconosciuto colpevole di omicidio, al termine del processo di primo grado a Lecce. Venne ammazzato, il 7 luglio 2013, a San Cesario, il bodyguard Gianfranco Zuccaro. Le telecamere del bar nella piazza centrale del paese ripresero l’assassinio. Di stampo mafioso ma non premeditato, stando alla condanna che è più lieve rispetto alla richiesta di ergastolo avanzata dal pubblico ministero Roberta Licci.
Altri cinque… Leggi tutto »
“Inaudita violenza”, le parole del procuratore: per i quattro cuccioli bruciati c’è un condannato La sentenza a Taranto. Un anno a Franco Brancone, 60enne di Leporano
Furono gli animalisti a denunciare Franco Brancone, oggi sessantenne. Lui, secondo quella denuncia, bruciò i cuccioli che dagli animalisti appunto, erano stati provvisoriamente sistemati in un casolare, per proteggerli, in quanto abbandonati.
Quella denuncia, poi, è stata condotta dal procuratore in persona: Franco Sebastio, nella sua requisitoria in tribunale a Taranto, ha parlato di inaudita violenza. E Franco Biancone, proprietario del fondo agricolo a Leporano (lì avvenne la morte atroce dei cagnolini) è stato condannato: a un anno. Sentenza di… Leggi tutto »
Martina Franca: il contenzioso come una guerra, le motivazioni della sentenza per via Trento Il processo a un ex dirigente del Comune
Lo straicio delle motivazioni, che riportiamo in seguito, ci è fornito da una parte. Si badi alla terminologia, usata dai giudici, per motivare la condanna all’ex dirigente del Comune di Martina Franca nel caso di via Trento: “la persecuzione veniva messa in atto con una vera e propria opera a carattere militare che avrebbe comportato la eliminazione dei Lucarella”.
Più che un contenzioso, questo pare il racconto di una guerra.… Leggi tutto »
Ingiusta detenzione: risarcito il papà di Ciccio e Tore Filippo Pappalardi, padre dei fratellini di Gravina in Puglia che morirono nel 2006 e trovati quasi due anni dopo. Fu accusato di averli sequestrati e uccisi
La morte di Ciccio e Tore Pappalardi fu una cosa atroce, un caso che commosse l’Italia e non solo. Sparirono a giugno da 2006, mentre giocavano a pallone con un gruppo di amichetti a Gravina in Puglia. Dei due fratellini non si seppe più nulla. L’Italia in quel periodo era intenta a vincere i mondiali di calcio ma contemporaneamente alle gare della nazionale andava in onda, per esempio, “Chi l’ha visto?” con particolari sempre più angoscianti sulla sorte, terribile, che… Leggi tutto »
Tribunale di Lecce: illegittima la segnalazione alle banche dati dei cattivi pagatori Accolta l'istanza di una imprenditrice leccese contro una banca locale
Di seguito un comunicato diffuso da Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti:
Sono sempre più numerosi i cittadini, piccoli imprenditori e artigiani rivoltisi allo “Sportello dei Diritti”, lamentando situazioni di estrema difficoltà determinate dalle incalzanti richieste di somme di denaro, sempre maggiori e sproporzionate, provenienti da banche e finanziarie che usano il sistema della “comunicazione dati alla CRIF” quale strumento, spesso illegittimo, per costringerli a pagare.Tipico esempio di ciò che è successo ad una imprenditrice leccese la… Leggi tutto »
Usura: dieci condannati a Taranto. La pena più alta per un ex poliziotto: 13 anni e mezzo Quattro assolti
Sentenza di primo grado arrivata a fine giornata. Dieci imputati sono stati condannati dal tribunale di Taranto. Gli altri quattro sono stati assolti.
Accusati di usura nei confronti di commercianti e altri imprenditori in difficoltà, i condannati. La pena più alta, di 13 anni e mezzo, è stata inflitta a Luciano Donati, ex poliziotto. Fra le altre condanne: undici anni e mezzo per Ciro Francesco Chimienti; undici anni e due mesi inflitti a Gaetano Diodato; tre anni e otto mesi… Leggi tutto »
Lecce: sconto di pena per il pentito della sacra corona unita Francesco Gravina, di Mesagne, si vede ridotta in appello la condanna: erano 30 anni, diventano poco più di 13
Sconto di pena per il neopentito della sacra corona unita.
La Corte d’assise d’appello di Lecce ha ridotto da 30 anni di reclusione (condanna di primo grado) a 13 anni e quattro mesi la condanna a Francesco Gravina, di Mesagne (Brindisi) riconosciuto colpevole di omicidio. Ha ucciso a bastonate il 16 giugno 2009 Giancarlo Salati, 62 anni. Il processo si è svolto con rito abbreviato. Confermate le condanne per i due presunti complici: 30 anni a Vito Stano, dieci a… Leggi tutto »
Dieci ultrà del Lecce condannati Per i disordini dopo la finale play off dell'anno scorso
gup del Tribunale di Lecce Antonia Martalò, al termine del processo col rito abbreviato, ha condannato dieci ultrà del Lecce coinvolti nei disordini avvenuti al Via del Mare al termine della finale play off del 16 giugno dello scorso anno contro il Carpi, che costò al Lecce la mancata promozione in serie B. Le condanne variano tra i due anni e sei mesi e gli otto mesi. Gli imputati sono accusati anche di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento e… Leggi tutto »
Taranto: omicidio Malcore, due condannati a trent’anni Francesco Colace e Francesco Taglio riconosciuti colpevoli in primo grado dell'assassinio del vigilante davanti a una banca
Francesco Malcore venne ucciso davanti a una banca, a Taranto, quartiere Tamburi, nel dicembre 2011. Malcore era il vigilante a protezione di un portavalori. Per quell’assassinio vennero arrestati Francesco Colace e Francesco Taglio, quest’ultimo accusato di avere sparato mentre Colace è ritenuto colpevole di avere spalleggiato il complice. Il pubblico ministero Daniela Putignano aveva chiesto l’ergastolo per entrambi, la corte d’assise di Taranto, presieduta da Rina Tronfio, ha sentenziato condanne per trent’anni ciascuno.… Leggi tutto »
San Pietro Vernotico: assolto dalla Cassazione, aveva detto una parolaccia a una donna La signora aveva parcheggiato davanti a casa dell'anziano
Un anziano di San Pietro Vernotico, per avere detto una parolaccia a una donna (chissà cosa) si è beccato una querela per ingiuria. La Corte di Cassazione oggi ha posto fine alla vicenda giudiziaria che ebbe inizio alcuni anni fa. Una sentenza, quella della corte, che diventa anche un fatto di costume, entra nella storia in qualche modo. “L’evoluzione del cosume ha attenuato la portata della parolaccia”. Così l’uomo è stato assolto. Quello che disse alla signora, la quale aveva… Leggi tutto »
Cugini omonimi e stessa condanna: 13 anni e quattro mesi I due Nicola De Chirico, per la brutale rapina ai coniugi Scialpi. Sentenza del tribunale di Brindisi
Ad aprile del 2012 i coniugi brindisini Scialpi tornarono a casa dopo la cresima della nipotina. Lui, titolare di una ditta di rottamazione.
Al rientro a casa vennero aggrediti da quattro rapinatori che li sequestrarono anche, pretendendo duecentomila euro, poi ridotti a cinquantamila. Poi la pretesa scese a 500 euro. Per avere quei soldi picchiarono (secondo l’accusa) marito e moglie. Lei venne pestata e la serie di traumi che subì, da quello facciale a quello toracico-addominale, fu lunga. Lui venne… Leggi tutto »